Pittura
Dipingo le figure umane nei loro tratti essenziali, soprattutto del volto, degli occhi; traggo dalle linee la loro sostanza vitale e la ripropongo come arte. Esprimo l’essenza dell’anima e la racconto attraverso l’uso del colore: è il colore che manifesta la vita, che sconvolge le linee del ritratto, che aumenta la mistica degli sguardi. Perché il colore parla dell’artista, a chi osserva ed è un mezzo per esercitare un influsso diretto sull'anima, come diceva Kandinsky.
Spesso il colore diventa ricerca di volumi e si amplia la mia sperimentazione: la mano si orienta a cercare ciò che nella mia immaginazione già esiste, si materializza e si traduce nel gioco di macchie, punti, texture che prendono corpo, si aggregano, si allontanano, si fondono e nascono promontori, paesaggi, palme, oggetti, animali fantasiosi e reali che diventano protagonisti del mio racconto grafico.
L’ispirazione è sempre la realtà che mi circonda, che mi colpisce e mi sorprende, osservando il riverbero del tramonto su una piazza, un filare di alberi che vedo ogni giorno, ma che a seconda della luce si manifesta con una emozione nuova, una semplice scena di vita quotidiana al porto, un uomo o una donna, un sorriso. La mia ispirazione è fatta di esperienza diretta con una Terra ricca e ambigua come la Sicilia: Terra di sole accecante e di ombre profonde, Terra femmina, giovane e antica, nella mia idea. Inquieta, piena di giganti vulcani pietrosi e affascinanti vulcanelli di fango, che popolano le mie opere, che stimolano la mia creatività, che orientano il mio racconto d’arte, che pungolano la mia operosa sperimentazione. Così, spesso, come fango gorgogliante dalle Maccalube, il colore si coagula sulle mie tele, o si concretizza e si espande, come un’esplosione piroclastica del titanico Etna e nascono forme, oggetti, paesaggi che si plasmano quasi da soli, e che la mia mano aiuta a nascere per giungere all’immagine dell’arte.