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Le teste

Le linee morbide nella scultura mi affascinano: la linea curva, perfetta che si fa volume pieno. La curva, la malleabilità delle parti anatomiche delle mie sculture mi ricongiungono ad una sensazione di infinito, di sintesi fra umano e spirituale, che è la vera essenza dell’ispirazione dell’arte in tutti gli angoli del mondo e della storia. Ho iniziato a modellare da ragazzino, molto giovane, con la cartapesta nei cantieri dei carri allegorici della mia città, Sciacca, dove ci si forma e ci si mette in gioco, eccome! Parti dall’ideazione del carro, disegni e progetti ogni singola parte delle sculture in materiale effimero, carta, legno, polistirolo, a diverse scale, realizzi la struttura portante, di acciaio, ferro, con motori per i movimenti. Modelli ogni pezzo, lo misuri, lo sbozzi, lo crei e lo definisci fin quando non risulti coerente con tutto il resto e lo assembli con gli altri pezzi. Colori, dimensioni, luci sono una sfida incredibile, forse incomprensibile per un’opera effimera che deve durare non oltre una settimana. 

Da questa esperienza nascono alcune sculture in resina che riprendono l’idea del ritratto seriale; collocate su una lastra di acciaio, attaccate al muro, come trofei di caccia, non mostrano segni somatici riconoscibili, ma diventano supporto e pretesto per una texture esuberante, che prende il sopravvento sulla struttura somatica dei volti e li rende anonimi supporti. Ovvero, con la stessa logica del trofeo, volti paffuti di adolescenti, tutt’altro che umani, sorridono dal muro, con colorazioni forti e prepotenti: il verde, il rosso, l’azzurro su questi grossi volti di resina diventano materici e concreti, lucidi fino a brillare.  

Il viso è la sintesi dell’essenza dell’uomo, i suoi occhi ne sono lo specchio, riportano sentimenti e sensazioni. L’idea di restituire in scultura di ceramica questi volti che sbocciano nella mia immaginazione, mi ha portato a realizzare dei ritratti in scultura di ceramica, di uomini e donne dai tratti orientali, moreschi, africani. Occhi limpidi espressivi, bocche morbide e intense, labbra lucide e carnose, zigomi evidenti, nasi strutturati e prominenti. Espressioni umane vivide, particolari affascinanti, ceramica umanizzata e pulsante, in un’espressione di colore avvolgente, di nero profondo, usato nella componente matta e lucida, con la luce e le ombre che contribuiscono a tracciare i profili. Fascino e umanità in questi ritratti esotici, che reinterpretano storie e volti forse mai esistiti, se non nella mia inventiva, ma testimoni espressivi di storie e realtà vere e tangibili, che ogni giorno conosciamo dai media e osserviamo per strada, volti sensuali, distesi, ammiccanti di gente che ci parla di vita.   

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